di Maurizio Felettig & C. s.a.s.

Studio Fisiochinesiterapico

Apparato Locomotore

  

Dedico questa "mio lavoro" a mia figlia Arianna Donna che ha 18 anni e frequenta il quinto anno di liceo scientifico a Codroipo. Lo dedico a Lei perchè il suo "grande" obiettivo è quello di entrare a far parte del "mondo della medicina" e precisamente diventare una "fisioterapista" come il suo papà, che Lei adora tanto; ...Che Dio ti ascolti e ti aiuti!

 

Care amiche e amici, prima di affrontare questo argomento, molto impegnativo, Vi voglio parlare della "anatomia".

Anatomia (A), nasce dal dal greco, e significa: dissezione, attraversare, tagliare; ,'A è la scienza che studia la forma e la struttura degli organismi. La "divisione-tagliando" è uno dei mezzi di studio di questa scienza. Dal punto di vista medico consiste nella conoscenza dell'esatta forma, posizione, misura e interellazione delle varie parti del corpo umano in salute. Una conoscenza di tutti i dettagli anatomici necessita anni di osservazione ed è posseduta da pochi. Il corpo umano è così complesso, che solo un ristretto numero di anatomisti "umani" padroneggia tutti i suoi dettagli. Molti si psecializzano solo su alcune parti, come il cervello, le viscere, imuscoli...... Immagino che molte persone, adulte e non solo i bambini, si potrebbero facilmente impressione vedendo delle foto o un video di un cuore, un teschio, un rene, un fegato, un intestiono... Ma non dev'essere così in quanto è bene capire, e non solo immaginare, le parti del nostro corpo che non vediamo, e saperle localizzare e che forma hanno, perchè anche esse sono nostre, anzi, sono quelle più importanti per le nostre funzioni vitali. Non possiamo conoscere solo ciò che vediamo, la pelle, i denti, gli occhi, la lingua..., solo perchè tutti i giorni li possiamo vedere. Come può impressionarci, ad esempio, guardando una foto o vedendo un video di un cuore che pulsa? Solo se pensiamo che esso è l'organo prezioso e instancabile che si muove nel nostro petto giorno e notte e tutti i giorni della nostra vita, non possiamo fare altro che amarlo...

Ora, cautamente, ci inoltriamo nell'argomento principale... "l'apparato Locomotore".

sequenza di come si forma un apparato

Tutto parte dall'atomo che origina la molecola, che a sua volta origina la macromolecola, che a sua volta origina gli organi cellulari, che a loro volta originano la cellula. La cellula è la più piccola unità vivente di ciascun organismo, tendenzialmente specializzata nel compiere una o poche funzioni e, nella maggiore parte dei casi, capace di produrre nuova vita. Le dimensioni di una cellula, nel corpo umano, possono variare da 5 a circa 150 microm, e la vita di ciscuna cellula può oscillare da pochi minuti a tutta la vita dell'individuo che la ospita. Negli organismi pluricellulari si aggira con altre cellule contigue al fine di costruire il tessuto. A loro volta i tessuti si compenetrano tridimensionalmente originando gli organi. Le sinergie che si istaurano fra i diversi organi possono formare dei sistemi o degli apparati. I primi composti da organi caratterizzati da analogie strutturali e funzionali (sistema scheletrico, sistema muscolare...,); i secondi dati da organi differenti che cooperano all'ottenimento di una funzione comune (apparato circolatorio, apparato respiratorio...); per arrivare poi all'organismo.

Per tanto distinguiamo il "sistema" dall'"apparato".

  1. sistema nervoso,
  2. sistema muscolare,
  3. sistema scheletrico,
  4. sistema linfatico,
  5. sistema endocrino.

 

  1. apparato tegumentario,
  2. apparato respiratorio,
  3. apparato digerente,
  4. apparato riproduttore,
  5. apparato urinario,
  6. apparato circolatorio,
  7. apparato locomotore.

gli apparati o i sietmi

Terminologia, nella descrizione delle varie parti del corpo diviene indispensabile avvalersi di una precisa terminologia. Con riferimento alla posizione e al movimento dei segmenti corporei ci si avvale di tre piani di riferimento, fra loro perpendicolari: il piano sagittale, il piano frontale e il piano trasverso.

120TERMINOLOGIA20DEL20CORPO20UMANO201

Il piano sagittale, sfruttando la bilateralità del corpo umano lo divide antero-posteriormente in due metà simmetriche,

il piano frontale, è parallelo alla fronte e divide il corpo in due parti, fra loro completamente differenti; risulta essere perpendicolare al piano sagittale,

il piano trasverso, è perpendicolare ai due piani precedenti, e divide il corpo in due parti fra loro completamente differenti, una superiore ed una inferiore.

Molti sono gli altri termini utilizzati nel descrivere parti del corpo e/o loro posizioni. Fra questi citiamo i termini distale e prossimale che individuano un punto in rapporto alla sua distanza dal piano saggitale.

Anche i movimenti che il corpo può compiere sono definiti in funzione dell'asse sul quale essi avvengono, risultando in flessione ed estensione se coinvolgono il piano trasverso; di inclinazione, adduzione e abduzione se riguardano il piano sagittale; e di torsione se avvengono attorno al piano frontale.

Proviamo ora a paragonare il corpo umano ad una auromobile:

Corpo Umano  Automobile 
 cuore, fegato, intestino, reni e polmoni  motore, batteria, alternatore e dinamo
 articolazioni  ingranaggi
 legamenti e tendini  puleggie e cinghie
 scheletro  telaio
 pelle  carozzeria
 arti  ruote
 dischi interevertebrali e menisshi  ammortizzatori e sospensioni
 sangue, linfa e liquido sinoviale  olii e liquido di raffreddamento
 vista, tatto, olfatto  fari, indicatori di direzione e telecamera
 nutrizione  carburante

L'anatomia ,dell' Apparato Locomotore, è un insieme di organi che lavorano in sinergia tra loro per poterci permettere la locomozione, cioè il poterci muovere e/o spostare dove vogliamo.

mappa apparato locomotore

Gli organi che lo formano sono:

  1. le ossa,
  2. le cartilagini,
  3. le articolazioni,
  4. le capsule articolari,
  5. i legamenti,
  6. i tendini,
  7. i muscoli,
  8. il SNC (sistema nervoso centrale,
  9. il SNP (sistema nervoso periferico),
  10. il SNA (sistema nervoso autonomo).

Ora distinguiamo singolarmente questi organi dando la loro giusta definizione.

Le ossa del corpo umano:

cranio61 OSSA DEL CRANIO

colonna vertebralecol-ver

gabbia toracicagabbia toracica b

arto superiorearti-sup

 

arto inferiorearti-inf

L'insieme di tutte le ossa formano lo scheletro, deriva dal Greco e siignifica "corpo dissecato". Esso costituisce una impalcatura con la funzione di impedire al corpo di afflosciarsi sotto il proprio peso.

Scheletroscheletro a

L'osso

L'osso (O), oltre che a formare lo scheletro, ha altre funzioni molto importanti, ne elnchiamo alcune:

  1. si adatta come base all'attacco dei muscoli attraverso i tendini,
  2. ha la funzione di proteggere organi viatli, come: cervello, cervelletto, midollo spinale, polmoni, cuore, in parte reni e fegato....,
  3. produce le cellule del sangue.

Lo scheletro di una persona adulta è formata da 206 ossa principali più alcune piccole chiamate ossa sesamoidi. Le ossa sesamoidi possono variare di dimensione; prendono il nome da Galeno, il quale diede loro questo nome perche hanno somiglianza con il seme di sesamo.

A proposito, sapevate che:

  1. i bambini nascono con 300 ossa, crescendo poi il numero si riduce a 206. La ragione di questa cosa strana è che i bambini appena nati hanno uno scheletro composto in gran parte da piccolissime ossa. Queste piccole ossa aiutano il bambino a passare indenne nel canale del parto lungo l'utero e la vagina. Con i mesi le ossa poi si fonderanno tra loro riducendosi a 206,
  2. l'osso più duro e resistente è la mascella,
  3. alcune ossa sono più dure di alcuni tipi di acciaio. Questo naturalmente non significa che le nostra ossa non si romperanno mai, ma significa solo che a parità di peso, le ossa risultano essere più resiistenti di alcuni tipi di acciaio,
  4. i piedi contengono più di un quarto di tutte le ossa del corpo umano, anche se sono le parti più lontane del nostro corpo, ovvero 52.

Le O sono così suddivise:

  1. 8 del cranio,
  2. 24 della faccia,
  3. 1 joide,
  4. 8 dell'orecchio,
  5. 24 vertebre mobili (7 cervicali, 12 dorsali e 5 lombari),
  6. 8/9 vertebre fisse (5 sacrali e 3/4 coccigee, dico 3/4 perchè possono differenziare da soggetto a soggetto),
  7. 1 sterno,
  8. 24 costole (di cui 14 fisse, 6 fuse e 4 fluttuanti),
  9. 64 formano gli arti superiori (sono comprese anche le O che formano il cinti scapolari),
  10. 62 formano gli arti inferiori (sono comprese anche le O che formano il cinti pelvici).

Le O sono avvolte da una membrana fibrosa, densa e scollabile che prende il nome di "periostio"; è una membrana abbondantemente vascolarizzata che ha la funzione di apportare sostanza ossea durante l'accrescimento e nei processi riparativi.

mappa delle ossa a   mappa delle ossa c   mappa delle ossa

Le O vanno suddivise sostanzialmente in base alla loro forma, le distinguiamo cosi:

  1. O lunghe: femore, omero; esse sono costituite da un corpo centrale a forma prevalentemente cilindrica che prende il nome di diafisi, e di due estremità articolari, tozze e robuste, che prendono il nome di epifisi,
  2. O brevi: vertebre, falangi, O metacarpali (O che si trovano nella mano) e metatarsali (O che si trovano nel piede); hanno un corpo spongioso e sono rivestite da una lamina di osso robusto e compatto,
  3. O piatte: scapole, O del bacino e del cranio, costole; hanno le stesse caratteristiche delle O brevi.

La cartilagine

Lacartilagine (C), è costituita da un 70 - 80 % da acqua, da un 10 - 30% da collagenete e da un 5 - 10% da zuccheri e proteine. Le caratteristiche di questo tessuto sono la solidità, la flessibilità e la capacità di deformarsi limitatamente per poi riprendere la sloro caratteristica iniziale. La C forma l'abbozzo, per la maggior parte delle ossa, durante l'accrescimento corporeo detta "cartilagine di coniugazione"; successivamente verrà mineralizzata e sostituita con tessuto osseo. Nell'adulto la C la troviamo principalmente sulle superfici articolari alle estremità delle ossa, nei dischi intervertebrali, nell'orecchio esterno, nella sinfisi pubica, nei menischi... Essa partecipa alla formazione della trachea e dei bronchi.

9850M HRdisco intervertebrale

k8596658menisco mediale e laterale

articolazione del ginocchio aginocchio

La C, che si trova alle estremità delle ossa, trova il nutrimento da una sostanza che prende il nome di "acido ialuronico", L'acido ialuronico, fisiologicamente, si trova nel liquido sinoviale che si trova all'interno della articolazione. Il liquido sinoviale oltre ad avere il compito di lubrificare l'articolazione partecipa a migliorare lo scorrimento dei monconi ossei che formano l'articolazione.

In base alla qualità e alla costituzione, la C viene così classificata:

  1. C. ialina,
  2. C fibrosa,
  3. C elastica.

La C ialina è la più diffusa; nella normalità ha un aspetto molto vischioso di colore roseo biancastro, molto elastica e con una grande resistenza alla compressione; la troviamo alle estremità delle ossa che formano l'articolazione,

La C fibrosa ha le caratteristiche della C ialina. Essa da origine: all'anello fibroso dei dischi intervertebrali, alla sinfisi pubica, ai menischi e alle zone di inserzione dei tendini e l'osso.

La C elastica si differenzia dalle prime due per il suo colore giallastro dovuto alla presenza di fibre elastiche dette anche "fibre gialle". Essa ha un aspetto opaco e da origine: al padiglione auricolare esterno, alla tuba uditiva e all'epiglottide.

A proposito, sapevate che: al mattino siamo alti un centrimetro in più che alla sera. Infatti la cartilagine tra le nostra ossa, durante la giornata, si comprime sotto il nostro stesso peso; questo fa si che la sera siamo alti circa un centimetro in meno rispetto a quando ci alziamo.

L' articolazione

articolazioni4-tipi

L'articolazione (A), è un dispositivo di giunzione di due o più capi ossei, interconnesso tramite i tessuti connettivi.

A seconda della loro differente mobilità, cioè della loro escursione, possono essere classifcate in:

  1. sinartrosi o A fissa. Questo tipo di A non permette alcuna escursione se non dei movimenti quasi impercettibili. Sono di questo tipo le suture craniche o della faccia; le ossa si incastrano perfettamente con l'interposizione di un sottile strato fibro-cartilagineo. Queste suture, con l'avanzare dell'età, andranno incontro ad ossificare,
  2. anfiartrosi o A semi mobile. Si origina quando uno strato fibroso si interpone ad una struttura ossea. Sono di questo tipo: la colonna vertebrale, tra vertebra e la costola, tra la costola e lo sterno e la sinfisi bupica,
  3. diartrosi o A mobile: Consente la massima possibilità di escursione; sono di questo tipo: la spalla, l'anca, il ginocchio, il gomito... La superficie articolare è ricoperta di cartilagine; vi è quasi sempre una cavità articolare.

Scondo la forma delle due estremità ossee, le articolazioni, si potranno distinguere:

k9045703A a sella imagesCAYS617QA limitata

FotoP 66A a cernieraimagesCAL5WQNEA sferica

  1. l'A sferica, un osso si presenta con un processo sferico il quale si incastra perfettamente in una cavità: l'anca e la splla,
  2. l'A a cerniera o a cardine, c'è la presenza di una cresta che limita il movimento in una sola direzione: il gomito e il ginocchio,
  3. l'A limitata, permette solo la flesione da un lato o dall'altro, un leggero scivolamento e non la rotazione: tra l'atlante e l'epistrofeo e la radio-carpica,
  4. l'A a sella, è costituita dall'incontro di superfici articolari concave e convesse con curvatura doppia che ricorda la forma di una sella: carpo-metacarpali.

La cavità articolare

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La cavità articolare (Ca), è rappresentata dallo spazio offerto tra i capi articolari e la capsula fibrosa. Al suo interno troviamo il liquido sinoviale composta da un liquido dializzato dal plasma sanguigno e successivamente arricchito di prodotti secreti dalle cellule della membrana sinoviale. Il liquido sinoviale è ricco di proteine e di acido ialuronico.

La capsula articolare

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La capsula articolare (Cpa), è' un manicotto di tessuto connettivo denso e fibroso, molto resistente, il quale si inserisce, circondando le superfici articolari ossee in connessione, rivestendo interamente l'articolazione. La Cpa è presente solo nelle articolazioni chiamate diartrosi; il suo compito è quello di tenere adiacenti, ma non uniti, i capi articolarit. La Cpa, a sua volta, è divisa in due parti:

  1. strato esterno, in diretto collegamento con il periostio,
  2. stato interno, la membrana sinoviale, che concorre a delineare la cavità articolare.

Il labbro articolare

droppedImage   capsula articolare dellanca

Il labbro articolare, è costituito da tessuto connettivo fibroso, con il compito di aumentare virtualmente la cavità articolare, ad esempio:

  1. il labbro o cercine glenoideo, nell'articolazione scapolo-omerale,
  2. il labbro acetabolare, nell'articolazione coxo-femorale.

Il legamento

legamenti del ginocchio a

Il legamento, è costituito da tessuto connettivo molto robusto. Esso, oltre a favorire il rinforzo e la conduzione, consente di dare maggior stabilità all'articolazione. In alcuni casi sono presenti i legamenti di arresto che hanno la funzione di limitare l'escursione articolare: i crociati e i collaterali che si trovano nell'articolazione del ginocchio.

Il tendine

tendini del piede

Il tendine, è costituito da tessuto connettivo fibroso dal colorito madreperlato che permette ai muscoli di fissare le proprie estremità ad un osso, ad altro muscolo o al derma (muscoli mimici e facciali). Consente all'apparato contrattile di svolgere la sua funzione; generalmente prende forma cilindrica o di lamina sottile chiamata "banderella".

Il menisco

anatomia menischi   anatomia del menisco amenisco: contatto con la capsula articolare

Il menisco (Mm), sono due piccole strutture fibrocartilaginee e sono fissati sul piatto tibiale. Imn, durante la deambulazione, consentono di scaricare dal 30 al 70% del peso gravante sulla cartilagine articolare stabilizzando il ginocchio. La loro forma, leggermente rialzata ai bordi e concava all'interno, aumenta la congruenza delle superfici articolari che formano questa importante articolazione. I Mn, senza dubbio, sono strutture ad alto rischio di traumi, contusioni e lesioni, che a volte, si presentano molto gravi e invalidanti.

Lateralmente entrambi i Mn prendono contatto con la capsula articolare tramite un tesuto connettivo fibroso; mentre la faccia anteriore, leggermente incava, prende contatto con i condili femorali, quella posteriore, di forma pianeggiante, poggia sulla rispettiva cavità glenoidea della tibia.

I Mn sono formati di cartilagine fibrosa di colore biancatro e particolarmente resistente alle sollecitudini meccaniche. Il principale componente della cartilagine fibrosa si dispone lungo le fibre circolari in modo da resistere ai carichi esercitati dal femore.

Il Mn mediale, o interno, prende le sommiglianze di una "mezza luna", mentre quello laterale, o esterno, ha un aspetto più chisa (a C).

I due Mn prendono contatto con le fibre dei legamenti crociati, aneteriormente e posteriormente, accentuando così la loro funzione stabilizzanate.

Un tempo i MN erano considerati importanti ma non indispensabili e venivano, per questo, asportati in caso di lesione. Sebbene nel breve periodo, questi interventi restituissero rapidamente la funzione articolare, ci sono stati dei cambiamenti. Alcuni studi successivi dimostrarono e dimostrano una profonda incidenza di artrosi e patologie degenerative all'articolazione del ginocchio in pazienti che avevano subito questo tipo di intervento chiamato "meniscectomia". Oggi le vechie tecniche sono state quasi completamente sostituite dalla micro-chirurgia artroscopica, che nelle maggiori parti dei casi non rimuove ma sutura la parte del Mn o dei Mn danneggiato/i. Un susseguirsi di numerosi studi ha infatti chiaramente dimostrato che la conservazione del Mn, protegge la cartilagine articolare dai processi degenerativi.

Vediamo ora quali sono le numerose funzioni dei Mn:

  1. ammortizzano e ripartiscono uniformemente i carichi ad essi applicati e di conseguenza all'articolazione,
  2. aiutano le cartilagini ad attuttire gli urti,
  3. collaborano con i legamenti a proteggere l'articolazione dai danni derivanti da: iperestensione e iperflessione,
  4. aumentano la congruenza dell'articolazione,
  5. se sottoposti a carichi spingono il liquido sinoviale all'interno della cartilagine articolare,
  6. stabilizzano l'intera articolazione.

Il Mn è privo di vasi sanguigni, fatta eccezione per le due estremità. Nei giovani e negli adulti, questo apparato vascolare, penetra all'interno del Mn mediale per circa il 10 - 30% della sua lunghezza, mentre in quello laterale, la penetrazione è leggermente inferiore. è di ca del 10 - 20%. Con il passare degli anni si assite ad una progressiva riduzione dei capillari, ma il nutrimento viene comunque garantito dalla presenza del liquido sinoviale. Anche le terminazioni nervose dei Mn hanno una distribuzione quasi similare a quella vascolare, cioè sono assenti nella porzione centrale. Il compito, delle terminazioni nervose, è quello di trasmettere informazioni sulla posizione assunta dall'articolazione.

Al di là di queste finezze, è importante ricordare che il Mn è una struttura in buona parte priva di capillari sanguigni; ne consegue che, fatta eccezione per piccole lesioni periferiche, in caso di un forte trauma le sue capacità riparative, se esistono, sono estremamente basse.

Il muscolo

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Il muscolo (M), in particolare il M cardiaco, senza alcun dubbio, è il M, per eccellenza, più "infaticabile", e sicuramente, il più "importante"! L'uomo ne possiede circa più di 640; qualcuno osa e ne conta 656.

Il mM è avvolto da una membrana conettivale che ha la funzione di contenerlo durante l'esecuzione dei movimenti: contrazione, allungamento, eccitazione....A seconda della sua funzione si differenzia nella forma e nella dimensione. La sua contrazione permette all'individuo di potersi muovere, non solo, genera energia meccanica. Attraverso i tendini il M si fissa sull'osso, su altro M o sul derma, si parlerà di "inserzione muscolare". La parte centrale del M è detto "ventre muscolare"; esso rappresenta la parte carnosa costituita da fibre muscolari, vasi sanguigni e tessuto connettivo.

Nello studio della meccanica di contrazione M si definisce:

  1. carico: la forza esercitata dal peso di un oggetto, ad esempio un manubrio, su un M,
  2. tensione muscolare: la forza esercitata sull'oggetto in questione del M che si contrae.

Carico e tensione muscolare sono forze opposte, che come tali si contrappongono l'una all'altra: per vincere un carico, la tensione muscolare dev'essere superiore alla forza (peso) che esso esercita. La contrazione muscolare, è quel processo attivo mediante cui si genera una forza in senso al M.

I tipi di contrazione che si possono avere sono due: contrazioni dinamiche e contrazioni statiche.

Le contrazioni dinamiche possono essere:

  1. Isotoniche,
  2. isocinetiche,
  3. auxotoniche,
  4. pliometriche.

La contrazione isotonica, a tensione costante, si ha quando un M si accorcia spostando un carico che rimane costante per l'intera durata del perido di accorciamento, essa si può dividere in due fasi:

  1. fase concentrica o positiva, quando il M si accorcia sviluppando tensione: sollevando un peso,
  2. fase eccentrica o negativa, quando il M si allunga sviluppando tensione: riabbassando lentamente lo stesso peso.

La contrazione isocinetica, si ha quando il M sviluppa il massimo sforzo per tutta l'ampiezza del movimento, accorciandosi a velocità costante (tensione variabile); si ottiene solo con particolari macchine, definite isocinetiche.

La contrazione auxotonica aumenta progressivamente con l'accorciamento muscolare: elastici.

La contrazione pliometrica, è una contrazione concentrica esplosiva, immeditamente preceduta da contrazione eccentrica, in tal modo si sfrutta l'energia accumulatasi nelle strutture elastiche del M nella precedente fase eccentrica.

Le contrazioni muscolari statiche sono quelle isometriche (che avvengono a lunghezza muscolare costante) e si ottengono quando l'accorciamento del M è impedito da un carico uguale alla tensione muscolare, oppure quando un carico viene sostenuto in una posizione fissa dalla tensione del M. La contrazione isometrica si ha quando il M si contrae senza modificare la sua lunghezza (senza quindi spostare il carico).

Il M, in virtù della forma, si può classificare:

  1. fusiforme, consente movimenti ampi con moderata quantità di forza,
  2. lungo, consente movimenti ampi con una maggior potenza del M fusiforme,
  3. largo, consente movimenti brevi con grande quantità di forza,
  4. semipennato, consente dei movimenti molto limitati, ma con grande quantità di forza,
  5. bipennato e tripennato, caratteristche simili al M semipennato, ssi caratterizza per una potenza maggiore.

E' molto importante educare "tutte le persone", fin dall'età scolastica, ad una sana e corretta attività fisica, Non dobbiamo MAI permettere, in particolare modo ai giovani, di utilizzare sostanze "contraffatte" o addiritura "dopanti", solo per meglio apparire o per essere, per forza, più bravi o più forti dei loro avversari o addirittura compagni. Spesso questo accade perchè il bambino o ragazzino deve dar "conto ai genitori". Genitori che a tutti i costi "desiderano, anzi, vogliono" che il proprio figlio sia più bravo e/o più forte del figlio dei loro amici o avversari. Per fortuna "tutto questo apparire" a non tutti piace!

007c0403pm      creatina doping

Lui sicuramente certi "problemi" non se li pone proprio....

Gal 510-001

 .... anche se purtroppo è stato riconosciuto che in alcune competizioni, gare di velocità o addirittura combattimenti, anche gli animali sono vittima del doping.

A prposito, sapevate che:

  1. per sorridere servono 17 muscoli e ben 43 per fare gli arrabbiati. Dunque se siete sempre arrabbiati, fatevi una bella risata, e oltre a sentirvi meglio, sprecate anche meno energie,
  2. il muscolo più forte del nostro corpo è la lingua. Molti probabilmente lo sapevano già, ma bensandoci bene la cosa non è poi così scontata, basti pensare che per noi è molto difficile spingere qualsiasi cosa con la lingua, eppure in porporzione alla sua grandezza, la lingua riesce a fare ciò che tutti gli altri muscoli, del corpo umano, non riescono a fare, ovvero lavorare tutto il giorno: quando mangiamo, quando parliamo e quando facciamo qualsiasi altra cosa con la bocca,
  3. per fare un passo servono 200 muscoli; è' un duro lavoro considerando che ogniuno di noi compie in media circa 10000 passi al giorno,
  4. per aumentare i propri muscoli serve la metà del tempo che per perderli. Questo però non dev'essere una scusa per i pigri che non hanno voglia di mettersi in forma, ma anzi una spinta in più per iniziare.

  

Non è l'argomento principale, ma considerato l'importanza, vorrei spendere alcune parole a proposito del Doping"..

Vi siete mai chiesti il vero motivo del perchè "alcuni atleti", o addirittura, "gli sportivi della domenica", si dopano?, Solitamente si dopano in queste situazioni:

  1. pre-gara, per aumentare le masse muscolari, la forza fisica, ma sopratutto per la forza psichica, anche se momentaneamente,
  2. intra-gara, per ridurre il senso di fatica, per stimolare il SNC o per ridurre il livello di ansia,
  3. post-gara, per riacquistare il più rapidamente posibile le energie spese durante la competizione e/o l'allenamento.

Gli stimolanti tipo: la cocaina, la caffeina, l'efedrina e la anfetamina rappresentano i farmaci più abusati per la loro capacità di inibire la sensazione di fatica, la necessità di riposare e/o dormire; ma nello stesso modo aumentando l'attenzione, la competitività e l'aggresività. Queste sostanze dopanti incrementano le prestazioni sia negli sport di resistenza sia in quelli di potenza, non solo, riducono la sensazione di dolore. Gli steroidi anabolizzanti sono una classe di composti studiati e sintettizati per stimolare la crescita muscolare e corporea (effetto anabolizzante). Essi comprendono tra gli altri: il metandrostenolone (dianabol), il testosterone, il didrotesterone, il 19-nortestosterone, il aglinoglutemide e il nudrolone.

Nell'ambito sportivo, "sempre che si possa consideralo tale", solitamente, queste sostanze vengono utilizzate nelle discipline che richiedono una massa muscolare considerevole (sollevamento pesi, lanci di attrezzi, lotta ginnica...), nonchè in tutti quelli sport in cui l'aumento della massa muscolare consente di incrementare le doti di velocità (fotball americano, rugby, calcio, gare di velocità, salti in alto...).

Esiste il doping genetico, molto simile agli ormoni naturali; purtroppo ancora non esistono possibilità di controllo.

Ma perchè dovrei "doparmi proprio io"?

Per un giovane atleta la ricerca di successo può essere così attraente e irresistibile che può far perdere di vista quello che effettivamente sia giusto e quello che non lo è; ed essere, molte volte, più importante della prospettiva di seri danni alla salute. Io mi permetto di aggiungere....ma i genitori dove sono? Come fai a non accorgerti che "tuo figlio" stà utilizzando sostanze "proibite", o, forse, non te ne vuoi accorgere. Quanti ragazzi non danno o non fanno il massimo pur di soddisfare le prospettive dei loro "genitori"... ed altro ancora!!! Per qualcuno, viceversa, l'incentivo principale potrebbe essere quello...economico!

Nota bene, quanto ora vi riporto gira tranquillamente su internet.

I risultati della ricerca di una Agenzia Francese per la sicurezza degli alimenti: l'abuso dell'integratore può avere effetti devastanti sul fisico di chi lo assume.

PARIGI - Il surplus di creatina, sostanza azotata, consumata da alcuni atleti con l'obbiettivo di accrescere la massa muscolare, presenta un "potenziale rischio cancerogeno". Questi i risultati di una ricerca dell'Agenzia Francese per la Sicurezza Sanitaria degli Alimenti (AFSSA).

Considerata un complemento alimentare energetico, la creatina non figura sulla lista dei prodotti dopanti del CIO (Comitato Olimpico Internazionale). In Italia e in altri paesi il suo consumo è lecito; In Francia è vietato e punito dalla legge sportiva.

Nel rapporto si sottolinea che, un apporto di creatina superiore a quello di una alimenatzione naturale di origine animale (pesce, manzo, maiale...), è inutile, ha pochi effetti sulla performance atletica; rappresenta "un rischio fin ora poco considerato, sopratutto a lungo termine".

Il comitato di esperti consultato dalla AFSSA ritiene inoltre che "i supplementi di creatina appaiono contrari alle regole, allo spirito e al significato dello sport", e suggerisce "una riflessione in vista di una eventuale iscrizione della creatina sulla lista dei prodotti vietati".

La richiesta fisiologica di creatina è di 3 - 4 grammi al giorno per gli sportivi durante la pratica intensa, per la popolazione in generale è di circa la metà. Questa quantità è già apportata dall'alimenatazione e dalla "sintesi di origine endogena" e non è stata "appurata alcuna necessità di apporto nutritivo", nè di carenze di creatina nell'uomo sano.

Se viene raggiunto il risultato sognato da chi prende la creatina - al massimo un aumento del 10% della massa muscolare - ciò avviene, dice la ricerca "a cause della ritenzione idrica e non di una sintesi proteica".

Per quanto riguarda gli effetti dell'apporto dei complementi in creatina, la AFSSA ha constatato, che i miglioramenti riguardano "unicamente gli esercizi brevi e ripetuti, di alta intensità, per un massimo di 15 secondi"; nessun effetto è stato dimostrato sulla resistenza.

I "rischi della creatina - dicono gli francesi - in particolare di una elevata ingestione di questo prodotto, sono attualmente mal valutati. Ci risultano incidenti digestivi, muscolari e cardiovascolari. La creatina e la creatinina (sostanza derivata) potrebbe avere, a certe condizioni, effetti cancerogeni per la cui dimostrazione sono stati già portati argomenti sperimentali inoppugnabili".

  

Ora ritorniamo al nostro argomento iniziale.Abbiamo detto che l'Apparato Locomotore ha una buona somiglianza all'Automobile, ok, ma cosa e/o come possiamo fare in modo tale che queste due "entità che si assomigliano", possano in qualche modo....spostarsi, muoversi, percorrere un tragitto. Per l'automobile è un pò più semplice, basta un buon pilota, ma per l'apparato locomotore cosa ci vorrà... ci vorrà il "sistema nervoso".

Il sistema nervoso

 MAPPA20SISTEMA20NERVOSO

E' suddiviso in:

Sistema Nervoso Centrale

 sistema nervoso centrale

Che a sua volta si divide in:

  1. encefalo, contenuto nella scatola cranica,
  2. midollo spinale, contenuto nel canale vertebrale della colonna vertebrale.

Esso riceve, integra ed elabora gli stimoli afferenti provenienti dal SNP, e coordina gli stimoli efferenti verso di esso, con cui è in continuità grazie ai nervi encefalici e ai nervi spinali.

L'Encefalo

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  Che a sua volta si divide in:

  1. cervello, più craniale, che esercita la funzione più complesse di tutti il SNC,
  2. tranco encefalico, più caudale, in continuità con il midollo spinale.

Midollo spinale

midollo20spinale

Il midollo spinale si suddivide in quattro segmenti, colegati, dall'alto verso il basso:

  1. cervicale,
  2. dorsale,
  3. lombare,
  4. sacrale.

Sistema Nervoso Periferico

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E' l'insieme di gangli nervosi e nervi che si possono individuare all'esterno dell'encefalo e del midollo spinale.

Sistema Sensoriale o Sensitivo

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E' composto da due tipi di neuroni: uno riceve le informazioni provenienti dall'ambiente esterno (organi di senso tipo: le orecchie, gli occhi), l'altro è atto a trasportare fino al cervello le informazioni provenienti dal corpo della persona.

Sistema motorio

sistema motorio

Lo si può suddividere in:

  1. somatico, trasmette i segnali ai muscoli, in particolare quando c'è da attuare una risposta veloce ad uno stimolo di pericolo, come una scossa, una scottatura...,
  2. autonomo, vanta una gamma di reazioni non volontarie.

Sistema Nervoso Autonomo

Che a sua volta si suddivide in: simpatico e parasimpatico

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Grazie di avermiletto, a Vostra disposizione per eventuali consigli e/o chiarimenti.