La spalla congelata
Care amiche e amici, l'argomento attuale parlerà di una patologia molto frequente: la "spalla congelata", (Sc).
Per Sc si intende una particolare patologia della spalla caraterizzata dalla notevole riduzione della escursione articolare.
Questa "rigidità" può essere:
- di origine idiopatica: non dovute a cause esterne note, ovvero senza causa apparente,
- di origine secondaria: dovute ad altre patologie o/e traumi.
Vi è una grande varietà di termini utilizzati per identificare questa patologia:
- capsulite retrattile,
- capsulite adesiva,
- spalla rigida,
- spalla contratta.
Clinicamente questa particolare forma di malattia della spalla si presenta con tre stadi:
- 1° stadio, fase dolorosa,
- 2° stadio, fase di irrigidimento,
- 3° stadio, fase di risoluzione.
Dolore
Nella prima fase il dolore è dominante e può comparire da subito. Il dolore di una Sc può essere terribile, alcuni pazienti riferiscono 10/10 su una scala di valutazione del dolore. In linea di massima i sintomi sono:
- dolore notturno, specialmente se siamo sdraiati sul lato colpito,
- dolore grave e acuto nella parte anteriore della spalla, della durata massima di 40 secondi,
- dolore causato anche da semplici movimenti, a volte sproporzionato rispetto all'attività,
- dolore che tende ad irradiarsi per raggiungere la parte posteriore: indossando un cappotto, per prendere qualche cosa sul sedile posteriore della macchina, per spazzolare i capelli o più semplicemnte per prendere il taccuino dalla tasca posteriore dei pantaloni,
- dolore lungo il lato supero-esterno dell'arto.
Rigidità e immobilità
Sono questi i principali segni che accompagnano il dolore. E' un segno chiave per porre la diagnosi di una spalla conselata. L'arto superiore braccio non si riesce a muoverlo nè tantomeno ad alzarlo; in modo particolare se il paziente cercherà di farlo in modo autonomo. Molte persone sono costrette a rinunciare al lavoro, a causa del dolore e della rigidità che può persistere anche per anni. Studi recenti indicano che anche dopo sette anni il 70% dei pazienti hanno ancora qualche problema persistente. La rigidità, come abbiamo già detto, può non consentire alcun movimento specie se attivo; l'escursione articolare andrà meglio se aiutata da mano esperta. E' difficoltoso addirittura a guidare l'auto, attendere alla propria igiene personale. alle faccende domestiche anche le più semplici, altro. La limitazione nel movimento può determinare dolore fin anche dietro la schiena.
Fattori di rischio
- Postura, nei soggetti con problemi di ipercifosi dorsale,
- invecchiamento,
- uso intensivo della spalla, sporto e/o lavoro,
- malattia, diabete, altro,
- traumi più o meno vilenti,
- immobilizzazione dell'arto, specie se per tempi lunghi,
- in caso di frattura dell'omero o della clavicola,
- dopo chirurgia della spalla,
- dopo mamestectomia, specialmente, con ricostruzione del seno.
Risoluzione
Ecco alcune tecniche di risoluzione della patologia:
- fisioterapia con apparecchiature come: il laser, la tecar, l'onda d'urto, la mobilizzazione, la manipolazione il trattamento magnetico,
- terapia farmacologica,
- terapia con prodotti erboristici,
- terapia con prodotti omeopatici,
- manipolazione sotto anestesia, se le tecniche sopraindicate non hanno avuto lo scopo desiderato,
- chirurgia artroscopica.
E' chiaro che la vera soluzione del problema è programmare un progetto terapeutico che utilizzi con criterio le tecniche suddette, possibilmente meno invasive possibili.
Alcuni eseercizi per la rieducazione funzioanle.
Grazie di avermi letto, a Vostra disposizione per chiarimenti e consigli.