di Maurizio Felettig & C. s.a.s.

Studio Fisiochinesiterapico

Nervo, legamento, tendine.

Care amiche e amici, spesse volte si fa un po di confusione a proposito delle funzioni di queste strutture anatomiche. Non tutti  sono a conoscenza della loro funzione, del loro utilizzo, da dove orignanono, ed è proprio per questo motivo che vengono dati loro dei "nomi" non apprpriati. Sicuramente ve ne ho già parlato, vedi articolo anatomia dell'apparato locomotore, ma proprio per la loro grande importanza ho riservato loro questo articolo.

Quante volte non avete sentito dire: ieri sono andato dal dottore perchè, a causa di una distorsione, mi si sono accavallati i nervi; o addirittura: ieri sono andato dalla "signora" a farmi mettere a posto i nervi perchiè giocando a pallone ho preso una "storta" alla caviglia... mi ha detto che avevo "fuori" tre nervi, non solo... me li ha fatto sentire mentre me li rimetteva... "a posto"!!! Queste sono  "espressioni comuni" in quanto i "nervi" non possono mai accavallarsi  e ne tantomeno "andare fuori posto" poichè si trovano in profondità e sono molto più di semplici fascicoletti. Pensiamo solo a che cortocircuito vi sarebbe se si accavallasero o de davvero andassero fuori posto; considerando, oltretutto, che ciascuno di loro conduce un piccolo quantitativo di elettricità (poi ne riparliamo). Ciò che si accavalla in realtà, e nemmeno in questo caso si può parlare di accavallamento, è la componente muscolare che può contrarsi in modo esagerato originando appunto il "dolore". In questi casi basterà sottoporsi a cura fisiochinesiterapica, a volte semplicemente con un "pompage" (vedi articolo), e "i nervi ritornano al loro posto", cioè il muscolo si decontrae e tutto ritorna alla normalità.

  

Il Nervo

Il nervo (n) o nervi (nn) sono strutture anatomiche del sistema nervoso periferico formate da fasci di assoni (provenienti da un gruppo di neutroni) che trasportano informazioni da o verso il sistema nervoso centrale. Il n contiene, inoltre, vasi sanguigni utili al rifornimento di ossigeno e nutrienti.

SNC e SNP

Nel n sono presenti guaine di tessuto connettivo che si fanno via via più piccole, ricoprendo prima l'intero n poi fasci e fascetti di assoni (epinervio, perinervio ed endonervio). Il colore dei n può variare dal bianco al grigio, a seconda della prevalenza di fibre mieliniche o amieliniche.

Le fibre nervose possono essere efferenti ossia motorie (quando trasmettono impulsi dal sistema nervoso centrale alla periferia), oppure afferenti ovvero sensitive (quando trasmettono gli stimoli sensoriali dagli organi periferici al sistema nervoso ventrale).

I nn possono contenere fibre efferenti, afferenti o entrambe (in caso di nn misti).

Esistono due tipi principali di nn: encefalospinali e del sistema simpatico. I nn encefalospinali o somatici partono dal sistema nervoso centrale e si distribuiscono ai distretti superficiali e scheletrici del corpo (vedi figura sopra). I nn del sistema nervoso autonomo o n viscerali si distribuiscono, invece, nella muscolatura liscia, nei visceri, nei vasi, nelle ghiandolo e nel cuore (vedi figura sotto).

sistema nervoso simpatico e parasimpatico

La direzionalità dei nn si distingue:

  1. n efferente, si intende la fibra nervosa che dal centro va verso la periferia del corpo, il cui segnale va quindi in senso centrifugo,
  2. n afferente, si intende la fibra nervosa il cui segnale corre in senso centripeto, ovvero dalla periferia del corpo verso il sistema nervoso centrale.

 

 Il Legamento

Il legamento (l) o legamenti (ll) sono cordoni di tessuto connettivo fibroso, di varia lunghezza e spessore, che determinano l'unione di due o più strutture anatomiche. Svolgono funzioni diverse, possono tenere saldamente congiunti due segmenti ossei o mantenere in sito un organo. A volte concorrono a delimitare orifizi osteofibrosi, attraverso i quali passano vasi sanguigni, vasi linfatici o tronchi nervosi.

articolazione del ginocchio d  legamenti dellutero

I legamenti del ginocchio sono tutti ben evidenziati.

I legamenti dell'utero:

n. 3 legamento dell'ovaio,

  • n. 10 legamento sospensorio dell'ovaio,
  • n. 12 legamento rotondo dell'utero.

I ll vengono denominati in base alla:

nomenclatura delle parti su cui si inseriscono

-   il l calcaneoscafoideo nell'articolazione intertarsica,

-   il l gastroepatico che congiunge stomaco e fegato,

al loro orientamento

-   il l trasverso dell'atlante, 1° vertebra cervicale, il quale da origine ad un anello fibroso che tiene fisso il dente dell'epistrofeo - 2° vertebra cervicale,

alla loro disposizione

-   i ll crociati, costituiti da fibre diagonali incrociate fra loro o da fasci fibrosi distinti che si dispongono a croce,

-   i ll anulari, che contribuiscono con le loro inserzioni a formare un anello, come avviene nell'articolazione del carpo (polso) o del tarso (caviglia),

al loro aspetto

-   il l trapezoidale e il l conoide, nell'articolazione della clavicola,

al loro colore

-   i ll gialli, che uniscono il margine inferiore di una lamina vertebrale al matgine superiore della lamina sottostante).

I ll che si trovano a livello delle articolazioni possono partecipare alla costituzione della capsula fibrosa dell'articolazione (vedi precedente articolo sull'apparato locomotore). Se sono liberi dalle caspule ed autonomi, mantengono assieme le ossa contigue di una articolazione legandosi direttamente all'osso, es. a livello dell'articolazione del ginocchio, i ll crociati anteriri e posteriori uniscono femore e tibia. I ll non periarticolari sono detti "legamenti propri", se si impiantano su due parti di uno stesso osso, e a distanza, se tesi tra due ossa, sotto forma di membrana. In alcuni casi questa funzione è svolta anche dai "tendini", che intervengono solitamente nel collegamento dei muscoli (prossima voce).I ll, inoltre, entrano in gioco nel mantenere i tendini nella posizione corretta e possono anche modificare la direzione della forza esercitata dai muscoli dai quali i tendini stessi provengono.

  

Il Tendine

Il tendine (t) o i tendini (tt) dal latino "tardo tendo, derivato dal verbo tendere", definisce in anatomia una struttura a sezione circolare o elittica, costituita da tessuto connettivo fibroso. Tale struttura svolge la funzione di fissare il muscolo sul segmento osseo, su altro muscolo o sulla pelle.

inerimento del tendine di Achille al calcagno mm delladdome m omoioideo

Tendine di Achille - Tendine del Retto dell'Addome, Tendine dell'Omoioideo

Con lo stesso nome vengono indicati anche quei tratti di tessuto fibroso che si possono reperire nella compagine del muscolo (inserzioni tendinee del muscolo retto dell'addome), o quelli interposti tra due ventri muscolari (tt intermedi del muscolo digastrico o di quello omoioideo). I tt sono costituiti da fasci (fasci primari, secondari terziari) formati da fibre connettivali, esili, lunghe, ondulate o a decorso parallelo. Il corpo del t è avvolto da una guaina connettivale, un'analoga guaina riveste i fasci secondari e quelli primari. Nello spessore del tessuto tendineo sono localizzati particolari corpuscoli nervosi (recettori) a funzione propriocettiva. In determinate regioni (polso, collo del piede, altro) i tt sono sviluppati da guaine fibrose o da borse mucose che li contengono in situ funzionando talvolta da vere e proprie puleggie di trasmissione o ne facilitano lo scorrimento. I tt sono strutture integranti del complesso muscoloscheletrico, in quanto intervengono nella connessione tra i capi del muscolo e l'osso, garantendo al massimo l'efficacia dell'azione contrattile del muscolo sull'osso inteso come leva. Di solito queste strutture connettono il muscolo a due ossa diverse, determinando nel momento stesso il muscolo stesso si contrae, il movimento di una delle due ossa. Quando il muscolo ha più di due estremità, nella connessione intervengono più tt. Le caratteristiche funzionali del t sono rappresentate dalla resistenza alla trazione e dalla flessibilità. La comparsa del t è legata allo sviluppo degli scheletri rigidi, che gli organismi terresti hanno evoluto come sostegno allo scopo di contrastare l'attrazione gravitazionale e come saldo appoggio per l'azione dei muscoli. Quando un mammifero cammina oppure corre, una gran parte dell'energia cinetica subisce una trasformazione in energia elastica di tensione nei tt. Durante la corsa, il t di Achille, ossia il t che collega i potenti muscoli della gamba (polpaccio) al calcagno "vedi figura sopra", viene stirato per l'azione di due forze tra loro combinate, una esercitata dal peso del corpo sul piede, l'altra dalla contrazione dei muscoli del polpaccio; la retrocessione del t determina l'estensione del piede, mentre il muscolo ancora contratto spinge in avanti la gamba.

 

Grazie per avermi letto a Vostra disposizione per consigli e chiarimenti.