di Maurizio Felettig & C. s.a.s.

Studio Fisiochinesiterapico

La trocanterite

Care amiche e amici, in questo articolo Vi voglio parlare di una patologia dell'anca, la troncaterite (T).

La T o borsite trocanterica è una infiammazione dei tendini che si inseriscono sul gran trocantere e della borsa sierosa che la ricopre.

poichè l'osso non è in alcun modo coinvolto, è più corretto parlare di borsite o entesite trocanterica.

trocanterite  

La T è un disturbo comune che colpisce in prevalenza il sesso femminile. Nei soggetti sportivi, è possinile che i microtraumi ripetuti nei movimenti di fleso-estensione dell'anca portino all'infiammazione della borsa e dei tendini sottostanti, a volte interessati da vere e proprie rotture. meno chiara è l'origine della malattia nei soggetti sedentari.

Sembra che l'eccessiva tensione della fascia lata, che sivola sul gran trocantere grazie all'interposizione "lubrificante" della borsa sierosa, porti ad una infiammazione meccanica per attrito dei movimenti. Questo spegherebbe la non rara associazione tra "troncanterite" ed "anca a scatto".

La T si manifesta con dolore sulla sporgenza del gran trocantere, e quindi sul finco. Questa localizzazione permette di distingurla chiaramente dal dolore articolare dell'anca, che viene avvertito prevalentemente all'inguine e al gluteo.

Dal momento che la T è una infiammazione dei tessuti molli (borsa e tendini), l'ecografia è un esame di partenza. Essa permette ad un ecografo esperto di riconoscere il versamento liquido all'interno della borsa trocanterica, l'edema circostante, le microcircolazioni all'inserzione dei tendini (entesite calcifica). Tutto questo permette di fare diagnosi di certezza, se in associazione con un quadro clinico tipico.

La radiografia permette di escludere esistenti problemi a carico dell'articolazione e, spesso, di osservare micro-calcificazioni laddove i tendini si inseriscon sul gran trocantere.

Come tutte le terpaie infiammatorie, la prima terapia sarà il riposo. Molto utile sarà la terapia fisiokinesiterapia (laser, tecar, onda d'urto, riabilitazione motoriae stretching per irdurre le probabilità di recidive...). Anche in questo caso sia prodotti erboristici che quelli omeopatici trovano grande successo. Per la terapia medica bisognerà consultare l'esperto.

Se, poi, le terapie sopra indicate non daranno i risultati sperati, bisognerà ricorrere all'intervento chirurgico di "release" della fascia lata, che può essere eseguito con una breve incisione in corrispondenza del gran trocantere o con metodica endoscopica.

 

Grazie di avermi letto, come sempre a Vostra disposizione per consigli e/o per chiarimenti.