La sindrome femoro-rotulea
Care amiche e amici, con questo argomento Vi voglio parlare di una patologia molto frequente che colpisce l'articolazione del ginocchio e precisamente l'articolazione tra il femore e la rotula, la "sindrome femoro-rotulea".
L'articolazione femoro-rotulea è formata dalla superficie anteriore del femore "gola intercondiloidea" e la superficie posteriore della rotula. La superficie posteriore della rotula ha una forma a "scudo" e la parte centrale, sporgente, è libera di scorrere all'interno della gola intercondiloidea che rappresenta la "rotaia" che permette lo scivolamento in senso prossimo-distale.
La sindrome da iperpressione femoro-rotulea (Sifr) prende il nome anche di: condropatia femoro-rotulea, condromalacia femoro-rotulea, sindrome dolorosa femoro-rotule. Questa patologia comprende un gruppo di problemi che causano un dolore anteriore del ginocchio che peggiora con le attività che aumentano il carico sull'articolazione femoro-rotulea.
Il dolore è legato all'infiammazione della cartilagine sia della superficie della rotula sia della gola intercondiloidea femorale. Solitamente, questa infiammazione, si manifesta a causa dell'anomalo scorrimento della rotula durante la flesso-estensione del ginocchio; in particolare la rotula si "lateralizza", cioè scorre più sul margine esterno del ginocchio che sul margine interno, aumentando così l'attrito con il femore.
Questo scorrimento anomalo provoca l'infiammazione della cartilagine laterale della rotula e della gola intercondiloidea femorale.
I fattori che predispongono questa patologia, solitamente, sono:
- ginocchio/a valgo/he, più frequente nel sesso femminile,
- ipotonia del muscolo quadricipite,
- un vizio di rotazione del femore o della tibia che provoca uno scorrimento anomalo della rotula,
- una molformazione della gola intercondiloidea che provoca il mancato contenimento della rotula che, a sua volta, può provocare anche una instabilità con lussazione della rotula,
- il sovraccarico funzionale.
Sintomi: il dolore è il sintomo principale. Inizialmente viene riferito come retro-rotuleo, in corrispondenza della regione anteriore, generalmente si tratta nelle prime fasi di un dolore non ben definito, esacerbato dall'uso delle scale, specialmente in discesa, o evocato dalla mobilizzazione dopo una posizione seduta, accosciata o in ginocchio.
Dal punto di vista clinico, nel caso in cui ci troviamo di fronte a un soggetto con problematiche legate ad una iperpressione femoro-rotulea, il dolore sarà provocato dalla pressione della rotula in regione laterale. Se la rotula tende a spostarsi lateralemnte durante la flessione si parlerà di sub-lussazione, se la rotula fuoriesce dalla gola intercondiloidea durante la flessione si parlerà di lussazione; in tutte e due i casi il mal allineamento, nel tempo, provoca un vero e proprio consumo della cartilagine.
Gli esami diagnostici: la radiografia standar, una proiezione antero-posteriore e latero-laterale, sarà utile per valutare nell'insieme l'eventuale presenza di artrosi ma sopratutto la "proiezione tangenziale di rotula" dimostra l'allineamento rotuleo nei confronti della gola intercondiloidea che rappresenta la "rotaia" di scorrimento. la "TC" o ancora meglio la "RMN" evidenziano la sofferenza cartilaginea del compartimento femoro-rotuleo.
La terapia: la fisiokinesiterapia rappresenta l'approccio terapeutico nella pressochè totalità delle sindromi da depressione, laser, tecar, onda d'urto, magneto, quaser, elettrostimolazione da rinforzo dei mm quadricipite in particolare del m vasto mediale, riabilitazione propriocettiva del ginocchio possono favorire il recupero di una corretta articolarità e sedare la sintomatologia dolorosa. Qualora il trattamento conservativo non raggiunga lo scopo prefissato, si renderà necessario un'intervento chirurgico che consiste nella sezione del legamento alare che normalmente ha la funzione di lateralizzare la rotula; l'intervento di "alarotomia esterna" viene, solitamente, eseguito in "artroscopia".
La sub-lussazione o la lussazione, solitamente, necessitano invece di un trattamento chirurgico più invasivo che varia dall'intervento di "osteotomia", qualora vi sia un vizio di allineamento dell'asse femoro-tibiale, o di "trasposizione" della tuberosità tibiale, che consiste nello spostamento del tendine rotuleo e qundi dell'apparato anteriore, qualora vi sia un vizio di rotazione.
Il pompage della rotula e alcuni esercizi per il recupero funzionale dell'articolazione.
Grazie di avermi letto, a Vostra disposizione per eventuali chiarimenti e/o suggerimenti.